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Cappotto termico e serramenti: guida problemi, precauzioni e corretta posa in opera

In questa guida ti parlo della corretta gestione di cappotto termico e serramenti, la soluzione che ti consente di ottenere risparmio energetico e aumentare il valore della tua abitazione. Vedremo insieme quali sono i problemi comuni, le precauzioni da prendere e come dovrebbe essere gestita una corretta posa in opera di cappotto termico e serramenti. Tratterò anche alcuni aspetti tecnici con un estratto del manuale Cortexa, punto di riferimento per la posa del cappotto termico.

Mai come oggi, visti i costi energetici e l’esigenza di ridurre al massimo le emissioni, cappotto termico e serramenti isolanti sono diventati un elemento  predominante nelle ristrutturazioni. Offrono tanti vantaggi, ma necessitano una progettazione accurata e un’installazione corretta, senza punti deboli e discontinuità.

 

Che cos’è il cappotto termico

Il cappotto termico è uno strato di materiale isolante che si applica alle pareti dell’edificio. Consente di ridurre la dispersione termica che avviene con le normali pareti, interrompendo la conduzione termica.

Il cappotto può essere esterno o interno:

  • il cappotto termico esterno è la principale soluzione per coibentare la casa. Offre le massime prestazioni;
  • il cappotto interno è una soluzione secondaria. Si utilizza principalmente quando non ci sono le condizioni per installare un cappotto esterno. In questo caso l’isolante viene applicato alla parete interna e successivamente ricoperto quasi sempre da lastre di cartongesso. Le prestazioni sono inferiori a quelle del cappotto esterno, inoltre si perdono almeno 10 cm utili all’interno della stanza. Altra criticità di cui tenere conto è la possibilità di condensa interstiziale, bisogna porre molta attenzione a come viene eseguito l’isolamento al vapore nel lato interno della parete.

 

Che cos’è l’insufflaggio e perché è diverso dal cappotto termico

L’insufflaggio consente di limitare le dispersioni insufflando dei materiali isolanti nell’intercapedine delle pareti. Questo sistema di coibentazione non si può utilizzare in presenza di muri pieni in mattoni o pietra.

Con l’insufflaggio vengono limitate le dispersioni con un costo contenuto rispetto al sistema a cappotto, di contro abbiamo un’efficienza inferiore rispetto al cappotto termico.

Con l’insufflaggio restano molti ponti termici. Ad esempio attorno alle finestre o in presenza di colonne in mattoni o di cemento armato.

Di questo particolare sistema di isolamento della casa ho parlato in un articolo dedicato, lo trovi qui: ” Isolamento termico e insufflaggio”

isolamento termico cappotto Ivrea
Posizione dell’isolamento rispetto alla muratura. (fonte immagine: Bioisolare)

 

A cosa fare attenzione per evitare criticità con cappotto termico e serramenti

Per isolare l’edificio con cappotto termico e serramenti serve lavorare in modo precauzionale e accurato. Il lavoro va progettato bene e l’esecuzione deve essere impeccabile. Dobbiamo scegliere i giusti materiali, ma anche usarli in modo corretto. 

I punti più delicati sono:

  1. installazione del cappotto termico: servono prodotti e metodologie adeguate.  Le criticità principali che possono verificarsi sono muffa, infiltrazioni e pannelli che si staccano dalla parete;
  2. ponti termici: se rimangono dei ponti termici non mitigati nella parete o nel vano murario del serramento, si rischiano aree ad alta dispersione, causa di condensa e muffa;
  3. installazione dei serramenti: i serramenti vanno progettati e installati in conformità con la norma UNI 11673. Il serramento, per sua natura, ha una prestazione ridotta rispetto alla parete coibentata. Questo aspetto va gestito con molta attenzione.
  4. Connessione serramenti/pareti/cappotto termico: è uno dei punti dove si concentrano le maggiori criticità. La connessione deve essere perfetta, senza fessure e punti deboli. In presenza di discontinuità possono presentarsi dispersioni e infiltrazioni molto complesse da risolvere.

Cappotto termico posato male e caduto dopo un temporale
Un lavoro eseguito in modo non corretto. In questo caso il cappotto termico è caduto a seguito di un temporale.

 

Come isolare il perimetro esterno dei serramenti per connetterli al cappotto termico

Uno dei punti critici nella posa del cappotto termico è la spalla esterna. Puoi vederla nell’immagine sotto, tra il piccolo strato di cappotto e la tapparella.

Anche se sulla superficie esterna è stato applicato il cappotto, quella parte rimane scoperta e fa da ponte termico.

problemi cappotto termico e serramenti
Fonte immagine Studio Ing. Pascale

In quel punto, dal lato interno, avremo una dispersione importante e una temperatura più bassa. Proprio lì si andrà a sfogare l’aria calda e umida degli interni causando condensa e muffa, come puoi vedere nella foto sotto.

muffa con il cappotto termico
Nel lato interno di questa finestra si vede la muffa formarsi nei punti più freddi, dove l’aria fa condensa, la causa può essere un errato isolamento o una posa della finestra con errata progettazione/esecuzione. (fonte immagine blog Oknoplast).

Nella foto che segue trovi un intervento dove è stato trascurato un angolo a contatto con la tromba delle scale, in quel punto la parete è più fredda e l’aria condensa, favorendo la formazione di muffa.

Muffa angolo parete con cappotto termico
Parete in cui si può notare la presenza di un ponte termico con le relative conseguenze.

Lo schema che segue spiega il funzionamento dei ponti termici. La parte di muro scoperta genera un ponte termico. La freccia rossa che vedi corrisponde al calore in uscita.

Questa criticità può presentarsi sui tre lati e sul davanzale, altro elemento da curare con particolare attenzione.

Schema casa clima di corretta posa in opera cappotto.

 

Come vanno connessi serramenti e cappotto termico per evitare problemi

Cappotto termico e serramenti devono essere connessi in modo perfetto. La connessione tra questi due elementi è una delle procedure più delicate dell’intervento di coibentazione dell’edificio e non va mai trascurata.

Lasciare uno spazio anche minimo nel vano murario potrebbe generare infiltrazioni, dispersioni e accumuli di umidità.

Nella foto sotto puoi vedere un esempio di criticità in questo punto così delicato. Spesso viene applicato un bordo di finitura detto coprifilo che va a nascondere a livello estetico queste fessure. Si tratta però di dispersioni dove passano aria, rumore e acqua, oltre a diventare punti di accumulo per l’umidità.

Profilo pota intonaco
Fessura tra cappotto e controtelaio al quale viene appoggiato il serramento.

Per evitare queste fessurazioni esistono raccordi in PVC, progettati con la funzione di unire il cappotto termico e il controtelaio sul quale verrà posato il serramento.

In questo modo previene la formazione di fessure come quelle nella foto che creano un pericoloso passaggio per l’aria e per l’acqua.

Il profilo che vedi sotto, è provvisto di una retina che viene inglobata sotto la rasatura ed evita così le fessure di cui parlavamo prima. Rende il cappotto perfettamente solidale al controtelaio e al serramento.

raccordo in PVC per connettere cappotto termico e serramenti
Profilo di unione rasatura e serramento.

 

Come prevenire i problemi con cappotto termico e serramenti utilizzando un controtelaio monoblocco termoisolante

Per ottenere prestazioni ottimali e prevenire le principali criticità della congiunzione cappotto/serramento consiglio di scegliere un controtelaio termico di tipo monoblocco.

Questo tipo di controtelaio ci permette di gestire al meglio l’installazione del serramento e la sua congiunzione con muratura e cappotto termico.

Si tratta di un solo blocco in materiale termico che fa da alloggio al serramento. La sua particolarità è avere già predisposti gli alloggi per i serramenti con eventuali oscuranti e accessori, oltre agli elementi necessari alla connessione con parete e cappotto termico.

Questo prodotto unisce un’alta precisione dimensionale a una prestazione termica elevata essendo composto in gran parte da materiale isolante.

Monoblocco termico inserito nella muratura
Monoblocco termico inserito nella muratura

Il monoblocco termoisolante diventa un punto di unione serramento/cappotto senza interruzioni di continuità. Caratteristica che ci garantisce tenuta aria – acqua – vento, oltre all’isolamento termico e acustico.

Il vantaggio che offre è evitare una serie di lavorazioni complesse che coinvolgerebbero diverse figure a lavoro in cantiere. Abbiamo spallette già predisposte e possiamo connettere serramenti e parete riducendo al minimo la possibilità di commettere errori.

Anche i monoblocco ha bisogno di progettazione e di una cura della posa in opera. Particolare attenzione va data al raccordo con la parete.

In alternativa al monoblocco è possibile scegliere un controtelaio termico. Servirà un prodotto ad alta efficienza, opportunamente posato e connesso con parete e cappotto. Ci saranno più lavorazioni da fare, alcune delle quali molto delicate.

Il davanzale, o quarto lato, andrà curato in modo particolare. Ne parleremo a breve.

Esempio di controtelaio posato a filo interno muratura con i profili porta intonaco necessari.

 

Come deve essere il davanzale della casa con cappotto termico e serramenti isolanti

Il davanzale, o quarto lato, è un punto delicatissimo dove possono presentarsi importanti dispersioni.

Questo elemento deve essere in materiale termico. Se non lo è, va isolato in modo corretto.

Va inoltre sigillato e impermeabilizzato per gestire ristagno d’acqua e pioggia battente.

cappotto termico e serramenti gestione del davanzale
Estratto da uno schema dell’agenzia CasaClima

Per limitare le dispersioni possiamo sostituire il vecchio davanzale in marmo o pietra con un davanzale coibentato composto da materiale isolante rivestito da gres o acciaio verniciato. È un’operazione che necessita opere murarie.

Davanzale termico
Vista in sezione del davanzale in acciaio con all’interno il materiale isolante.

Cappotto termico e serramenti
Abitazione finita con inserito il davanzale coibentato Dinoxill, verniciato nero opaco.

In alternativa possiamo eseguire il taglio termico del davanzale. In questo modo interrompiamo la continuità termica del marmo, migliorando la prestazione e prevenendo criticità di condensa e muffa.
Se ci sono le condizioni possiamo anche applicare un isolante sul davanzale, serve valutare caso per caso.
Sezione verticale con muro esterno e davanzale sotto finestra isolato.

L’importanza del manuale Cortexa nella posa in opera del cappotto termico

A fare da guida all’installazione del cappotto termico c’è un importante manuale realizzato da Cortexa.

Lo trovi a questo link:  manuale Cortexa Manuale Cortexa cappotto termico

Contiene tutti gli accorgimenti da tenere per un’applicazione del cappotto fatta con i criteri più attuali.

Di seguito trovi alcuni estratti con importanti dettagli sulla corretta installazione del cappotto termico.

estratto manuale cortexa cappotto termico

Posa dei pannelli

Questa immagine, estrapolata dal manuale Cortexa, mostra la corretta posa dei pannelli sovrapposti e alternati in modo da creare una giunzione a pettine, molto più solida di una lineare.

Schema di giunzione pannelli cappotto nell'angolo.

Nella foto sotto puoi vedere come i pannelli vanno sfalsati tra loro. Si nota poi il taglio a L del pannello vicino alla finestra.

Schema disposizione pannelli cappotto su parete e attorno alle finestre.

Gestione degli angoli

Secondo Cortexa, cli angoli vanno gestiti con un paraspigolo con retina. Questo elemento serve ad evitare che nello spigolo si possano formare fessure come quella che vedi nella foto sotto.

problemi cappotto termico e serramenti

Con questi piccoli accorgimenti si riescono ad evitare le fessure che spesso vediamo in cappotti installati in modo non corretto.

Tasselli di fissaggio

Il manuale Cortexa dice che i tasselli di fissaggio vanno sempre usati per garantire la tenuta dei pannelli. Fornisce inoltre indicazioni su come applicarli.

fissaggio cappotto con tasselli
Fissaggio pannelli cappotto con tasselli.

Nell’immagine a destra, puoi vedere il punto dove viene praticata una fresata e inserito un “tappo” di materiale isolante simile al cappotto.

Sopra questo tappo si applica la rasatura, con questo semplice accorgimento i tasselli diventeranno completamente invisibili nel tempo.

Un altro accorgimento molto importante consiste nell’applicare a terra materiali di tipo idrofugo. Questo perché i primi pannelli sono applicati nella zona più umida a livello del terreno; rischierebbero quindi di fare un effetto “spugna” assorbendo l’umidità e l’acqua presente.

 

Conclusioni

Vista la complessità dell’argomento, in questo articolo ho trattato gli aspetti principali della gestione di cappotto termico e serramenti. Se hai ancora dubbi o vuoi capire come dovranno costruire il tuo cappotto nel migliore dei modi ti consiglio la lettura del manuale Cortexa.

É un manuale tecnico che un bravo operatore del settore deve conoscere bene.

Interventi che puntano alle massime prestazioni come una nuova casa a basso consumo o una riqualificazione energetica, vanno sempre progettati con attenzione ed eseguiti in modo corretto. 

Ad occuparsene dovrebbero essere tecnici qualificati e formati secondo le principali normative. 

È importante raggiungere gli obiettivi energetici del progetto, ma anche evitare le criticità nell’immediato e nel tempo. Particolare attenzione va data al benessere e alla salubrità.

La casa con cappotto termico va sempre progettata e gestita all’insegna dell’equilibrio.

 

Per approfondire

Il manuale Cortexa per la posa in opera del cappotto termico

Come sigillare i serramenti per evitare spifferi e dispersioni

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